La Chiesa di Santa Restituta a Sora

La Chiesa di Santa Restituta a Sora (Fr) è la più grande della cittadina e sorge nell'omonima piazza che oggi rappresenta il principale luogo d'incontro per i cittadini di ogni età. Probabilmente già esistente nel 1100, ha subito numerosi rifacimenti prima di giungere allo stato attuale e comunque conserva intatto il magnifico portale trecentesco in cui è possibile notare belle decorazioni con foglie d'acanto ed eleganti girali floreali. Sempre scolpite nel portale, di particolare interesse sono quattro testine-cariatidi dissimili tra loro nella foggia e probabilmente risalenti ad epoche diverse. Ma grande attenzione bisogna riservare alla storia del martirio di Santa Restituta che è scolpito con enorme efficacia nella stupenda porta bronzea opera dello scultore anagnino Tommaso Gismondi. L'interno è maestoso e solenne, a tre navate. Nell'abside possiamo ammirare uno splendido mosaico raffigurante Santa Restituta. Sotto l'Altare Maggiore in marmo vi è un'urna in conice dove vengono conservate le reliquie della Santa.

L'ultima ricostruzione della Chiesa risale al 1928 e si rese necessaria per via del totale crollo dell'edificio a seguito del devastante terremoto del 1915. Sulla facciata anteriore si può ammirare un frammento marmoreo in bassorilievo raffigurante la dea Iside. La dea appare con le gambe flesse, avvolta in un leggero manto, con il capo rive-stito da un ampio Klaf sormontato da un disco lunare. L'immagine è contornata da un riquadro sul quale insiste un “betilo”, caratteristico delle religioni semite. Questo frammento marmoreo fu rinvenuto in un luogo distante 4 chilometri da Sora insieme ad altre statue di Iside, tutti fuori dalla cinta muraria della città, a testimonianza della pratica dei culti orientali probabilmente introdotti in Sora dai Veterani della IV Legione sorana condotta da Lucio Firmio nel 42 a.C.