Museo dell’Abbazia di Montecassino a Cassino

Il Museo dell’Abbazia di Montecassino a Cassino (Frosinone), realizzato nel 1980 in occasione del XV centenario della nascita di San Benedetto Abate, Fondatore del monastero di Montecassino e del monachesimo occidentale, raccoglie testimonianze storiche ed artistiche di rilevante importanza, partendo dall’età del ferro per approdare alla fine del XIX secolo. Un luogo, quindi, che può giustamente ritenersi un patrimonio mondiale dell’umanità. 

Prima di accedere al museo, sono visibili, tra le colonne del porticato, capitelli medioevali del sec. VIII e IX e resti di colonne di ville della Casinum romana. Un caratteristico ambiente a crociera, sorretto da possenti pilastri, fa da ingresso al Museo; si visita subito un piccolo chiostro medievale, ricostruito con antiche colonnine e capitelli a gruccia del sec. XIII. Al centro una vera di pozzo romano del II sec. d.C. sul quale l’uso di funi e catene hanno lasciato profonde scanalature. Nella cappella, dedicata a Sant’Anna e risalente al 1420, notevole è l’affresco del sec. XIII con Cristo pantocratore tra Santi e nella facciata mediana San Benedetto, Santa Scolastica e San Mauro. Il coro a tarsie lignee è del sec. XVII. Scesi nel Museo vero e proprio, il percorso museale, progettato dall’architetto Giuseppe Picano, si svolge su due piani, a senso unico, attraverso numerose e varie sezioni dislocate in 16 sale.

Il museo comprende la somma di diversi nuclei: la sezione archeologica ospita i reperti recuperati nel corso degli scavi compiuti in questo secolo nell’area dell’abbazia e nelle immediate vicinanze; la seconda medievale contiene frammenti del complesso distrutto nel corso dei secoli per dar luogo poi alle costruzioni tardomedievali e barocche; la sezione delle miniature espone una scelta dalla vastissima raccolta di manoscritti e stampati conservati presso l’archivio dell’abbazia; la sezione delle stampe e ceramiche illustra la posizione in rapporto al territorio circostante del complesso monastico, gli interni ed alcuni aspetti della vita quotidiana; i dipinti provenienti in gran parte dalle stanze di San Benedetto; una parte degli oggetti, delle statue e dei quadri esposti infine è stata acquistata soprattutto attraverso donazioni in questi ultimi anni.

Reliquie, codici, libri, quadri furono portati in salvo alcuni mesi prima del bombardamento del 15 febbraio 1944, che distrusse completamente l’abbazia, grazie alla mediazione di papa Pio XII ed all’intervento diretto dell’allora soprintendente alla Antichità di Roma e del Lazio, con l’aiuto del Comando militare tedesco che con propri uomini e mezzi operò il trasporto di questo patrimonio italiano e mondiale in Vaticano. Scendendo più nel dettaglio possiamo ammirare: resti del pavimento della Basilica di Montecassino, realizzato sotto l’abate Desiderio verso l’anno 1070, adorno di marmi preziosi (porfido, serpentino, giallo antico) e con varietà dei disegni geometrici; Oreficerie Altomedievali: che documentano l’antichità dell’insediamento cristiano a Montecassino, iniziato con la venuta di San Benedetto verso l’anno 529 d.C.; monete del tempo, patena in basalto con smalti su oro, cofanetto eburneo di Roberto il Guiscardo, stauroteca dell’abate Aligerno sec.X, anello di Federico II; I Portali (centrale e uno laterale) della Basilica dell’abate Desiderio, consacrata nel 1071, ricomposti con pezzi originali. Interessanti i due veltri in mosaico, che erano posti, quasi a guardia, sulla Tomba di San Benedetto nella medesima Basilica e realizzati a Costantinopoli.

Dello stesso periodo sono i marmi, utilizzati per portali e transenne; Bozzetti: sono piccoli dipinti di scuola napoletana dei sec. XVII-XVIII, che gli artisti presentavano come abbozzo prima di eseguire in grande, ad affresco o ad olio, la scena richiesta per la Basilica o per le cappelle di essa. Tali bozzetti documentano quasi al completo la decorazione pittorica della distrutta basilica: Luca Giordano, Francesco Solimena, De Mura, Sebastiano Conca. Una visione della Basilica affrescata da questi pittori ci viene offerta dalla grande tela di A. Vianelli del 1881; Sculture: risalgono al sec. XV, XVI, XVII e decoravano vari ambienti del monastero; Legature: la loro varietà e ricchezza manifesta l’amore dei monaci per il libro, specialmente per quello destinato alla Parola di Dio e alla liturgia; Statue lignee: sono di varia epoca e di varie provenienze ed erano una volta esposte in ambienti o in cappelle del monastero; Stampe e disegni: anche se la maggior parte di queste stampe e disegni sono dei secc. XVII e XVIII, tuttavia documentano con precisione il complesso monumentale del monastero e lo svilupparsi delle sue varie fabbriche; Corali: i più antichi sono dell’inizio del 1500 e la maggior parte si devono ai miniaturisti Boccardi e Matteo da Terranova; si è conservata quasi integralmente la serie di questi grandi libri di coro perciò il nome corali, necessari per il gruppo dei monaci cantori a seconda dei tempi liturgici della Messa e dell’Officio divino; così il Graduale, l’Antifonario.

Le miniature più grandi o più piccole sono in relazione alla solennità celebrata, come Pasqua, Natale, San Benedetto; Manoscritti, Regole, Libri D’Ore: sono esposti alcuni codici, manoscritti significativi della biblioteca dei monaci, che, con i suoi oltre 100.000 volumi, copre l’arco di tempo che va dal sec. VI fino ai giorni nostri. Noto è il Placido cassinese del marzo 960 con la formula di giuramento “Sao Ko Kelle terre…”, palinsesto in greco sec. VIII e XII, enciclopedia di Rabano Mauro, Regola di s. Benedetto, lezionario del 1066, Libro d’ore; Marmi: vari frammenti della decorazione marmorea settecentesca della Basilica; Paramenti sacri: destinati alle liturgie solenni, arricchiti da ricami o splendenti per la bellezza delle stoffe (broccati, damascati, velluti) piviale del Venerdì santo del 1438, piviale della Notte di Natale, pianeta in velluto bleu con San Benedetto; Merletti: usati per decorare le tovaglie di lino degli altari e i camici dei sacerdoti; Tesoro: è la suppellettile in uso per le celebrazioni liturgiche: calici, ostensori, pissidi, croci professionali, turiboli, paci, altarolo devozionale; Avori e cofanetti: da notare la collezione di Crocefissi, vari cofanetti, oggetti di devozione; Iconografia di San Benedetto: opere del sec. XV raffiguranti San  Benedetto nel suo tradizionale abito nero o bianco dalle ampie maniche (cocolla) con pastorale e libro della Regola: San Benedetto del Tondo Miller, San Benedetto viene a Montecassino, San Benedetto vince la tentazione,San Benedetto distribuisce la Regola, san Benedetto in adorazione; Reperti etruschi-romani: ritrovati a Montecassino o nei pressi, essi testimoniano la vita sulla montagna già del sec. VI a.C.; statua acefala del II sec. d.C., sedia ostetrica, base dell’ara per sacrifici, testa fittile, vasi di varia provenienza;

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