Chi era: Chierico e musicista Nato a: Patrica il 12 febbraio 1883 Curiosità: ebbe nomi strani, perchè, a quell’epoca, nel suo paese si usava così. Si chiamò Licinio, Goffredo, Clinio, Elpidio.
Laureatosi in teologia il 17 luglio 1905, Don Licinio fu ordinato sacerdote il 23 settembre del medesimo anno. Potè dedicarsi totalmente alla musica, da privatista, anche grazie all’aiuto finanziario di Don Icilio Simoni, fratello di Don Federico. A Roma si pose sotto la guida di due insigni professionisti: Ernesto Boezi, direttore della Cappella Giulia, e Remigio Renzi, organista della Basilica Vaticana. Il 26 ottobre 1907 potè essere ammesso, previo esame davanti a una giuria della quale facevano parte anche Stanislao Falchi e Ottorino Respighi, al Liceo Musicale di Santa Cecilia, embrione sia dell’odierno Pontificio Istituto di Musica Sacra che del Conservatorio di Santa Cecilia.
Nel 1908 i giornali parlavano di lui come del compositore più promettente della scuola romana di musica sacra, dominata dal genio di Lorenzo Perosi, al culmine della fama. La composizione che fugò ogni dubbio fu Chananaea, un oratorio breve, in una sola parte, per soli, coro, orchestra e organo, che egli presentò come saggio per il conseguimento del diploma in composizione, con il massimo dei voti e la menzione speciale al Ministero della Pubblica Istruzione. Fu subito assunto come professore nella Scuola Superiore di Musica Sacra, istituita dal celebre musicologo Padre Angelo De Santi e quale Maestro di Cappella in Santa Maria Maggiore.
Un capitolo interessante della sua vita fu il ruolo di auspice e interprete della Conciliazione fra Chiesa e mondo contemporaneo. Il suo accesso ai palcoscenici più prestigiosi, le interpretazioni da parte dei cantanti più rinomati dell’epoca, si inseriscono in questo quadro. Uno dei suoi grandi desideri fu di essere eseguito in Ciociaria, visto l’amore e l’orgoglio per la sua terra. Casamari e Trisulti furono una tappa obbligata nei suoi frequenti ritorni a Patrica e mete preferite dove condurre gli amici e gli ospiti. Licinio Refice morì a Rio de Janeiro l’11 settembre 1954, mentre dirigeva le prove della sua Cecilia, con Renata Tebaldi protagonista.
Opere più rilevanti: il catalogo di Refice, realizzato dal maestro Giuseppe Marchetti, è molto vasto, comprende circa 370 opere. Tra i titoli principali citiamo: oratori e poemi sinfonico-vocali: Chananaea (1910); Maria Maddalena (1914); Martyrium Agnetis Virginis (1917); Dantis Poetae transitus (1922); Trittico Francescano (1925); La Samaritana (1928); Emmaus (1931); l’Oracolo (1944); Lilium Crucis (1948); Opere liriche: Cecilia (1922); Margherita da Cortona (1937); Il Mago (incompiuta 1954); Salmi, sequenze e raccolte: Miserere (1912); Stabat Mater (1916); Magnificat in fa (1916); Lauda Jerusalem, Cantiones eucharisticae (1931); Pomposia (1950); Transitus Sanctae Clarae (1953); Delle quaranta Messe ricordiamo: Cantate Domino canticum novum (1910); Gratia plena (1914); Choralis (1916); Da Pacem Domine (1948); Sanctae Luciae (1946); Sancti Ignatii a Lacone (1951); Defunti in memoria della cognata Aminta (1952); Sancti Eduardi Regis (1932); Composizioni varie, sacre e profane: Ave Maria, Ombra di nube, Virgo dolorum….
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- Ultimo aggiornamento: 31/08/2021