Il Santuario della Madonna dell’Auricola si trova ad Amaseno in Ciociaria in provincia di Frosinone. La sua origine risale a prima del sec. XIII. Negli scavi fatti per il restauro del 1897 si rinvenne un sigillo abbaziale, recante la figura di un'Abate in cocolla con attorno l'iscrizione: “Nicolaus Abbas Sce Marie De Auricola” ; i caratteri semigotici della scritta lo fanno ritenere appunto del sec XIII. Inoltre l'abbazia si trova menzionata nei registri di Onorio III agli anni 1203-1215-1223. Da questi documenti si rileva che essa era allora abbastanza cospicua e fiorente e doveva contare vari anni di esistenza, giacche' aveva giurisdizione e proprietà anche per i paesi vicini.
Il Tomassetti, basandosi sui caratteri iconografici degli antichi affreschi, esistenti nella chiesa, è dell'opinione che sia stata fondata dai monaci benedettini del ramo cistercense. L'abbazia sopravvisse fino al tempo della riforma cattolica dei secolo XVI, quando per disposizione del Concilio di Trento furono soppressi molti monasteri, dove per diversi motivi non vigeva più l'osservanza regolare. Da documenti infatti di quel secolo, a partire dal 1585, si ricava che l'antica Abbazia dell'Auricola è ridotta a semplice Beneficio di giuspatronato della Casa Colonna, affidato alle cure di un cappellano con l'obbligo di celebrarvi la Messa ogni domenica, a un reddito annuo di 100 ducati.
L'anno 1801 poi la cappellania viene soppressa e le rendite dell'Auricola sono devolute al seminario di Ferentino per il mantenimento agli studi di 5 chierici, di cui uno di diritto del feudo di Amaseno. Nel 1893 l'Auricola con l'annessa proprietà veniva acquistata dagli Ecc.mi Vescovi, Mons. Diomede e Agapito Panici, i quali, volendo ridare ad essa l'antico lustro e decoro, l'affidarono ai Padri Francescani Recolletti della Provincia di Sassonia. Per l'opera zelante di questi benemeriti religiosi, specie del P. Bernardo Doebbing (che fu poi vescovo di Sutri e Nepi), l'anno 1896 si mise mano ai lavori di ricostruzione della vecchia fabbrica, quasi completamente distrutta per molti anni di abbandono. I lavori su disegno dell'Arch. C. Wáldis, furono diretti dall'ingegnere Salvadori; essi procedettero speditamente, sicché l'anno appresso, il 7 novembre, ebbe luogo l'inaugurazione del convento e la consacrazione della chiesa, fatta con grande solennità da Mons. Giuseppe Costantini, Arcivescovo di Patrasso ed elemosiniere di Sua Santità Leone XIII. Sventuratamente, appena 10 anni dopo, i Padri Francescani lasciavano l'Auricola, in seguito ad alcune discordie o malintesi sorti con gli eredi Panici, dopo la morte di Mons. Diomede e Mons. Agapito. Questi poi, dispiaciuti per lo accaduto, si adoperarono a più riprese di riportare sull'Auricola altri Religiosi; ma i loro vari tentativi non sortirono l'esito sperato. Difatti nel 1907 vi chiamarono i Padri Cappuccini di Alatri, che vi si fermarono appena un anno.
Nel 1933 poi la cedettero ai PP. Cistercensi di Casamari, che non vi stabilirono mai la residenza. Nell'ultimo dopoguerra furono riparati, a cura del Genio Civile, i danni più gravi, causati alla fabbrica prima dall'incuria e poi dagli eventi bellici.
(Tratto dal sito www.amasenoonline.com)