Vincenzo Fraschetti nacque a Ceprano, da Francesco e Filomena Martucci, il 16 aprile 1887.
Laureato in Giurisprudenza, entrò giovanissimo nel campo delle lettere, collaborando al “Corriere dei Piccoli”, creato allora da un uomo di gran gusto, Silvio Spaventa-Filippi, che raccolte attorno a quel settimanale i migliori scrittori d'Italia, quali Capuana, Ojetti, Fausto Maria Martini.
Collaborò a molte riviste e giornali di grande diffusione e a Radio Rai, dove un tempo ha curato alcune trasmissioni settimanali.
Narratore felice e di limpida vena, poeta di squisita sensibilità, ha dedicato alla letteratura per ragazzi la maggior parte della sua attività di scrittore. Complessivamente circa venti volumi, tra romanzi, racconti, fiabe, versi e teatro, dimostrano la vasta cultura e la versatilità di Vincenzo Fraschetti.
A metà del ‘900 era considerato, in Italia e fuori, uno dei più noti ed apprezzati scrittori per ragazzi: valutazione sancita nel 1952 con la consegna del riconoscimento letterario italiano “Premio Valdagno: narrativa italiana” con il romanzo per ragazzi “Le cose più grandi di loro”, nel quale, attraverso una narrazione agile, fresca, avvincente, si riaffacciano le vicende della Seconda Guerra Mondiale, dalle dure giornate della resistenza di Cassino all'avanzata delle truppe alleate su Roma dopo lo sfondamento della linea Gustav: tre ragazzi italiani entrano nelle vicende drammatiche di quei terribili giorni.
Nel 1954 ottenne il “Premio Laura Orvieto” di Firenze, per un volume di poesie “Domenica, giorno di festa”. Nel 1957 vinse il Premio della cultura della Presidenza del Consiglio e, nel 1960, è risultato vincitore del premio di narrativa indetto dall'Ente nazionale delle biblioteche con il romanzo “Felicità a buon mercato”, edito a Bologna.
Tra le opere più significative di questo scrittore, ricordiamo: “Topicchio e Spilletta”, romanzo fiabesco vivo di fantasia, fresco di narrazione e pieno di profondi accostamenti umani; “La diligenza delle dodici fiabe”, che ha conosciuto diverse edizioni e ristampe nonché una traduzione in danese, dopo appena quattro mesi dalla prima edizione italiana. Si tratta di favole che possono figurare accanto a quelle che compongono le opere classiche di questo genere e per le quali il traduttore danese così scriveva all'autore: “Qui vi si considera il nuovo Andersen italiano moderno”. Del volume, in seguito, sono state approntate altre due traduzioni: una in tedesco per l'editore Verlag Paulus ed una seconda in turco per l'editore Dogan Kardes.
Invitato da Vittorio Podrecca, creatore del teatro dei piccoli, ha scritto due Pantomime e una Commedia (prologo e tre atti), dal titolo “Fortunello”, che ebbe un numero straordinario di repliche e che la Radio ha ritrasmesso più volte.
Tutta l'arte di Vincenzo Fraschetti è caratterizzata in particolar modo da uno spirito di profonda e delicata umanità e da un sereno senso di poesia, dove gli eterni valori della vita, famiglia, amicizia, bontà e lealtà sono illuminati da riflessi continui di luce.
Oltre che in Danimarca, le opere di Vincenzo Fraschetti sono state tradotte anche in Svezia, con sei racconti del suo volume “Le donne e l'amore”.
Altri suoi volumi sono: “L'Italia dalla A alla Z”, “L'assedio di re Langiritolfo”, “Senza sorriso”, “Poggio a sole e poggio a vento”, “Il sergente John”. “C'era, c'era, dunque c'era”, “Ti narro ogni cosa”, “Paesi, paesi, paesi”, “Topi, piccioni e gatti”, “La sveglia di Messer Cecco”, “La luna nel pozzo o la felicità”, “I giorni felici”, “Gesù sulle strade”, “Storie belle ma vere”, “Letto a due piazze”.
È morto nel 1976.
Alla sua figura l'Amministrazione comunale di Ceprano ha intitolato la scuola dell'infanzia del paese.
– W. Pocino, “I Ciociari. Dizionario bibliografico”, Roma, 1961.
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- Ultimo aggiornamento: 02/09/2021