Nacque a Roma il 25 settembre 1916 da una famiglia originaria di Esperia. È stato un militare ed un partigiano nella Resistenza, perito nell'eccidio delle Fosse Ardeatine. Una volta arruolatosi, venne inviato a combattere sul fronte greco–albanese con il grado di Tenente del 2° Reggimento Bersaglieri. Durante un aspro conflitto a Kiorkuzat riportò gravissime ferite alla gamba sinistra e per questa ragione rientrò in Italia e posto temporaneamente in congedo. Venne insignito della croce di guerra e riprese gli studi, che aveva abbandonato a causa delle operazioni belliche, riuscendo a laurearsi in Giurisprudenza all'Università di Roma “La Sapienza”. L'8 settembre del 1943 si trovava di stanza nel Distretto militare di Arezzo e rifiutò di aderire alla Rsi. Con moglie e figlia lasciò quindi la Toscana, spostandosi a Roma. Nella Capitale entrò nella Resistenza e fece parte della Banda Neri, formazione del Partito d'Azione, con il compito di procurare falsi documenti ai compagni. Tradito da alcune spie, venne arrestato dalle SS, tradotto nel carcere di Via Tasso e quindi nel carcere di “Regina Coeli”, nel braccio dei detenuti politici.
Fu torturato a più riprese, ma non gli sfuggirono informazioni utili ai nazisti. Il 24 marzo del 1944 fu trucidato alle Fosse Ardeatine. Ha avuto la decorazione della Medaglia d'Argento al Valor Militare alla memoria. L'Amministrazione comunale di Esperia ha dedicato una strada del paese ad Alberto Fantacone. Bibliografia: – Robert Katz, “Morte a Roma. Il massacro delle Fosse Ardeatine”, Il Saggiatore, Milano, 2004. – Alessandro Portelli, “L'ordine è già stato eseguito: Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria”, Donzelli, 1999.
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- Ultimo aggiornamento: 13/07/2021