CHI ERA: Papa Bonifacio VIII (1294 – 1303) Fu uno dei papi più energici nella lotta per l’affermazione del primato della Chiesa sul potere temporale dei re e imperatori. Con lui finisce la teocrazia.
Per questo stesso problema si affidò anche alle cure del famoso Arnaldo di Villanova, medico, filosofo, teologo, alchimista spagnolo, precedentemente medico alla corte di Pietro III d’Aragona.
In Francia, il re Filippo il Bello emanò due editti contrari; comincia così il grave dissidio tra re e papa che culminerà nell’oltraggio di Anagni. Il sorgere e l’affermarsi della potenza di questa nuova famiglia, non era visto di buon occhio dai baroni romani né da quelli della Marittima e Campagna, specie i Colonna e la famiglia Conti furono ostili ai Caietani. Il 22 febbraio 1300, indisse il Primo Giubileo della storia della cristianità, con la bolla “Antiquorum habet fidem” concedeva l’indulgenza plenaria a chi nell’anno in corso e in ogni futuro centesimo anno, avesse visitato le basiliche di San Pietro e di San Paolo in Roma, per onorare il sepolcro degli apostoli e lucrare indulgenze straordinarie. Di grande importanza è pure la bolla con la quale istituì lo Studium Urbis, il glorioso istituto che oggi è l’Università degli Studi di Roma. Nel 1300 chiamò ad Anagni Carlo di Valois per nominarlo re dei romani e senatore di Roma, ma il principe francese tradì le speranze che Bonifacio VIII aveva riposto in lui, inasprendo il dissidio tra il Papa e Filippo il Bello che imprigionò il Legato papale, bruciò pubblicamente la bolla “Ausculta fili” con la quale Bonifacio VIII lo richiamava e ammoniva; impedì che vescovi e preti si recassero al concilio indetto a Roma. Il 18 novembre 1302, Bonifacio scaglia la celebre bolla di condanna “Unam Sanctam”, forse insieme al Giubileo il documento più noto del papa anagnino. Questa bolla costituisce il punto culminante di tutta la teocrazia papale, cioè quel potere che i papi esercitano talora su re e sui principi cristiani, richiamandoli all’osservanza delle leggi evangeliche ed ecclesiastiche per mezzo delle pene della scomunica e dell’interdetto. Filippo il Bello, sordo ai richiami del Papa, accecato dall’ira inviò in Italia il generale Nogaret che unitosi alle soldatesche di Sciarra Colonna e di altre famiglie baronali tra le quali i Conti, stabilirono di far prigioniero il Papa.
Mercè il tradimento di Adinolfo Conti attraverso la porta di S. Nicola tenuta aperta entrarono in Anagni, bruciarono la porta principale della Cattedrale, misero a sacco il tesoro, assalirono la dimora del Papa. Nella mischia Pietro Caetani si arrese e fu fatto prigioniero; Bonifacio VIII rimase solo con il Cardinale Nicolò Boccasini Vescovo di Ostia e Velletri; Sciarra Colonna irruppe ove si trovava il Papa assiso in trono, rivestito degli abiti pontificali, e gli ingiunse di rinunciare al papato e il Pontefice rispose che avrebbe anche affrontato il martirio ma non avrebbe mai tradito il suo dovere. Qui si consumò quello che si chiama “lo schiaffo di Anagni”. Fu un momento di eccezionale portata storica, in quanto né prima né dopo nella storia della cristianità, vi fu un affronto così grande nei confronti di un pontefice. Lo stesso Dante considerò l’offesa come rivolta a Cristo stesso (Purgatorio, XX, 86-90): “veggio in Alagna intrar lo fiordaliso, e nel vicario suo Cristo esser catto. Veggiolo un'altra volta esser deriso; veggio rinovellar l’aceto e ‘l fele”. Ma dopo due giorni il popolo anagnino insorse contro i congiurati, li scacciò dalla città , liberò Bonifacio VIII e lo portò in trionfo nella piazza maggiore. Poi scortato dai cavalieri degli Orsini si avviò verso Roma ove dopo tante sofferenze morì il 12 ottobre 1303. Le sue spoglie vengono sepolte in San Pietro, nella cappella Caetani, costruita dietro sua commissione da Arnolfo di Cambio.
ad Anagni, ricordiamo il Palazzo Bonifacio VIII dove si trova il busto del Pontefice, calco dell’originale di Arnolfo di Cambio, nella Sala dello Schiaffo ed il Museo annesso al Palazzo, il Palazzo Traietto, la maestosa statua di Bonifacio VIII sul lato sud-ovest della Cattedrale e la Cappella Caetani sulla facciata sud-ovest; a Torre Cajetani si trova il Castello Caetani; a Trevi nel Lazio un altro Castello Caetani; a Fiuggi, la famosa Fonte di Bonifacio VIII.
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- Ultimo aggiornamento: 16/07/2021