Nacque a Veroli, da Giuseppe e Laura Ambrosi, il 25 giugno 1883. Dopo aver compiuto gli studi a Montecassino, si laureò in Lettere all'Università di Torino nel 1906. Fu docente, a partire dal 1909, in diversi ginnasi di Roma, Arpino, Veroli e Ferentino. Dovette interrompere l'attività d'insegnamento a causa della Prima Guerra Mondiale, cui prese parte come ufficiale d'artiglieria dal maggio 1915 fino alla smobilitazione del gennaio 1919. Dal 1924 al 1926 è stato direttore della Biblioteca “Giovardiana” di Veroli, di cui pubblicò il catalogo degli incunaboli e quello dei manoscritti: a lui si deve la sistematica riordinazione di tutto il patrimonio librario che vi è conservato. Il suo lavoro sui codici della “Giovardiana” si è rivelato utilissimo per comprendere la diffusione e le particolarità della scrittura beneventana nel territorio verolano e zone circostanti. Questa specializzazione lo portò alla Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele II” di Roma, dal 1926 al 1938, con l'incarico di conservatore dei manoscritti e dei libri rari.
Nel 1922 rinvenne i “Fasti Verulani”, uno dei più importanti esempi di calendario romano risalente all'età augustea. È stato Ispettore della Soprintendenza alle biblioteche del Lazio e Umbria, annessa alla Nazionale di Roma. Durante tale attività salvò da sicura rovina o dispersione numeroso ed importante materiale bibliografico, pubblicando vari incunaboli rinvenuti a Montecassino, Palestrina, Veroli, Grottaferrata, Orvieto, Velletri e Rieti. Dal 1938 fu responsabile degli ispettori centrali delle scuole medie alla Direzione generale delle accademie e biblioteche. Dal dicembre 1945 ispettore bibliografico presso il Ministero della pubblica istruzione, mentre nel giugno 1946 venne promosso ispettore generale. È stato membro del Consiglio superiore delle accademie e biblioteche dal 1951.
Andò in pensione verso la fine del 1952: da quest'anno e fino alla morte è stato Direttore dell'Ufficio esecutivo del Centro nazionale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche. Infine è stato socio dell'associazione italiana biblioteche dalla fondazione (1930) e vicepresidente della sezione di Roma della stessa dal 1949 al 1953. È morto a Roma il 7 dicembre 1957.
Bibliografia: – Vincenzo Fenicchia, “Camillo Scaccia Scarafoni e la sezione per il Lazio meridionale”, Anagni, 1958. – Niccolò Del Re, “Camillo Scaccia Scarafoni: l'uomo e la sua opera”, Cooperativa grafica editrice Città Bianca, Veroli, 1985. – Vincenzo Fenicchia, “Bibliotecari scomparsi: Camillo Scaccia Scarafoni”, Fratelli Palombi, Roma, 1958.
Informazioni • Ciociariaturismo
Visite Guidate • Guide Cicerone
Pacchetti Turistici • Turismo Arancione Tour
- Ultimo aggiornamento: 16/07/2021