Casa Museo Santa Maria De Mattias a Vallecorsa

Casa Museo Santa Maria De Mattias a Vallecorsa

A Vallecorsa (Frosinone), lungo via Grande è situato il Palazzo settecentesco dove Maria De Mattias, prima Santa di Ciociaria, venne ad abitare intorno ai dieci anni quando i genitori decisero di scambiare la loro precedente abitazione con quella dei De Rossi. Nel 2016 è stata trasformata in Casa Museo. Gli oggetti, in particolare, hanno una potenza incredibile nel trattenere la memoria del tempo e restituirla nel presente: sono forse la parte più interessante che ci “parla” durante la visita. Ad essi è affidato il ruolo di narratori di storie.

PRIMO PIANO
Al primo piano vi sono due sale. Nella prima si fa memoria di un episodio della vita della Santa relativo alla rottura della chitarra del fratello, quale rappresentazione della fuga dalla mondanità e dalle frivolezze. In questa sala sono fissati sulla pare te gli eventi della beatificazione (1 ottobre 1950) e della canonizzazione (18 maggio 2003). Nella sala accanto vi è il ricordo dell’incontro di Maria con il papa Pio IX, un quadro con l’Immacolata Concezione della beata Vergine Maria, le immagini dei due Papi che hanno beatificato e canonizzato Santa Maria De Mattias, alcune sue lettere e una radio antica appartenente alla pronipote Rinaldina.
Si fanno pochi scalini ed eccoci in un’altra stanza allungata. Si tratta della stanza dove Maria radunava le sue compagne e le bambine del paese per catechizzarle davanti alla sacra immagine di Gesù.

SECONDO PIANO
Il secondo piano è quello più sacro ed è rimasto intatto nei secoli. Il restauro ha restituito tutto il fascino e la sacralità di queste stanze. Entriamo nella cucina dove troviamo riprodotta la scena di Maria bambina e del papà Giovanni accanto al camino intento a raccontare le storie bibliche. Le mura di questo piano ci parlano molto della sua infanzia e sono caratterizzate da conche di rame, un forno antico, il camino a legna. Nella sua cameretta, accanto al suo letto, il padre sostava la sera ino a che prendesse sonno. Vi è poi la camera dei genitori. Nel salotto ritroviamo l’albero genealogico e molte foto degli antenati della famiglia De Mattias. Molti mobili sono quelli del tempo, come lo scrittoio, un antico libro di giurisprudenza e una tela che raffigura il Trapasso di San Giuseppe. Tra le stanze di questa casa Maria gioì e pianse, provò il dolore della dipartita della sorella e della madre. Soffrì la nebbia di un progetto vocazionale che solo piano piano prendeva corpo. Il suo discernimento durò ben 10 anni e all’età di 29 anni, partì da questo paese per far nascere in Acuto, il 4 marzo 1834, l’Istituto tutto dedito all’amore di Dio e del “caro prossimo” che costa il Sangue di Gesù. E allora, ritorniamo all’ultima stanza del piano terra. È la grotta del coraggio. Il coraggio di partire, di lasciare tutto, la sua vita agiata e i cari affetti, il suo amato papà e andare. In questa grotta è ben visibile il portone da dove uscì Maria lasciandosi alle spalle Porta Missoria e il paese di Vallecorsa. Qui ogni pellegrino è invitato a fare memoria della sua partenza, del suo sì totale e incondizionato per realizzare un progetto.

(Testo tratto da: “Vallecorsa da Vivere e da Scoprire” – Fonte: Milena Marangoni ASC)

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