Abate Desiderio

Chi era: abate di Montecassino
Nato a:
Benevento nel 1027 – Morto a: Montecassino, 16 settembre 1087

Vittore III, nato Dauferio Epifani e detto Desiderio da Montecassino (Benevento, 1027 – Monte Cassino, 16 settembre 1087), fu Papa dal 1086 alla morte.

Figlio di Landolfo V, Principe di Benevento, nacque nel 1027; all'età di circa vent'anni fuggì di casa per assecondare la sua vocazione monastica che venne disattesa per l'imposizione forzata del ritorno a casa da parte della famiglia. Riuscì solo l'anno dopo nell'impresa grazie all'aiuto di Siconolfo, preposto al monastero di Santa Sofia di Benevento, che riuscì a fargli raggiungere Salerno e a porlo sotto la protezione di Guaimario V di Salerno, a cui era legato da vincoli di parentela.

Dopo un periodo di permanenza a Cava, fece ritorno nella sua Benevento dove si monacò nel monastero di Santa Sofia. Qui ebbe modo di venire in contatto con le personalità più influenti della Chiesa, tanto che nel 1055, in occasione di un incontro con papa Vittore II, chiese ed ottenne l'autorizzazione a lasciare Benevento ed entrare come monaco a Montecassino. Nominato preposto di una dipendenza cassinese a Capua, nel 1058, mentre stava per partire al seguito di un'ambasceria pontificia alla volta di Costantinopoli, venne raggiunto a Bari dalla notizia della sua elezione ad abate di Montecassino.

Nel 1059 Papa Niccolò II lo elevò al cardinalato (il titolo di cardinale-presbitero della Chiesa romana si tramandò fino al XIII secolo e fu concesso per la prima volta da Vittore II) di Santa Cecilia in Trastevere.
Il suo nome è legato ad una grande rinascita edilizia ed artistica dell'abbazia, che fece ricostruire completamente dal 1066 al 1071, ornando la chiesa di preziosi affreschi e mosaici, anche con il contributo di mosaicisti e artefici vari provenienti da Bisanzio. Il monastero fu inoltre al centro di una intensa fioritura di studi teologici, grammaticali e retorici: in quel periodo tra l'altro furono poste le basi teoriche dell'ars dictandi ad opera di Alberico, grammatico e teologo appartenente alla stretta cerchia desideriana.
Di primissimo ordine da un punto di vista letterario è la sua opera intitolata I Dialoghi dei miracoli di San Benedetto. Desiderio scrisse quest’ opera tra la fine del 1076 e l’estate del 1079.

Concepita come un’opera in quattro libri, il testo che noi conosciamo si ferma alla fine del terzo. I dilaghi raccolgono 55 miracoli per la maggior parte avvenuti nel XI secolo, raccontati sotto forma di dialogo tra Desiderio e il levita Teofilo. L’ispirazione di quest’opera deve ritrovarsi nei Dialoghi di Gregorio Magno.
Desiderio rese molti importanti servigi a Papa Gregorio VII, che di conseguenza sul suo letto di morte lo indicò ai cardinali dell'Italia meridionale come suo più degno successore.

Venne eletto il 24 maggio 1086, ma mostrò una genuina riluttanza ad accettare l'impegnativo onore che gli era stato addossato, e dopo la sua tarda consacrazione, che non avvenne fino al 9 maggio 1087 col nome di Vittore III, forse in omaggio al suo predecessore che gli concesse il permesso di entrare a Montecassino, si ritirò all'improvviso a Monte Cassino. La Contessa Matilde di Canossa poco dopo lo indusse a fare ritorno a Roma; ma, a causa della presenza dell'antipapa Clemente III (Guiberto di Ravenna), che aveva dei potenti sostenitori, vi rimase per poco. In agosto tenne a Benevento un sinodo di una certa importanza, nel quale Clemente III venne scomunicato, l'investitura laica vietata, e venne proclamata una specia di crociata contro i Saraceni in Africa. Durante il sinodo Vittore si ammalò, e si ritirò a Monte Cassino, dove morì il 16 settembre 1087 e dove fu sepolto. Il suo successore fu Urbano II.

Tratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Vittore_III

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