La Fontana Nuova o Fadoni, vicino alla Villa Comunale, fu realizzata tra il 1825 e il 1835 dal “mastro” Angelo Tomassi e dai suoi sei fratelli, abili scalpellini, in seguito a un patto intercorso con il Comune circa la sistemazione di un terreno laterale alla loro abitazione. Nello spazio fu creata una vera e propria piazzetta, in cui la struttura monumentale della fontana, inserita in una parete alta 5 metri, si impone come uno scenografico portale.
Il fronte dell'opera è connotato come un portale ad arco, sormontato da un'artistica chiave di volta con lo stemma di Cervaro, recante al centro una grande conchiglia in altorilievo. L'acqua sgorga da tre cannelle d'ottone brunito, inserite in tre sculture, raffiguranti lateralmente conchiglie con l'apice in basso ed al centro una testa leonina. L'acqua del lavabo defluisce in due vasche laterali, una volta adibite da un lato a lavatoio e dall'altro come abbeveratoio.
Nella costruzione della fontana sembrano essere stati messi in opera materiali di reimpiego romani in particolare nella pavimentazione adiacente, così come di epoca romana sono i due pezzi di un'unica colonna (posti ai lati della stessa fontana), che si alzava davanti alla Pretura. Secondo la tradizione locale, a questa colonna venivano legati e fustigati i malfattori e le donne di malaffare. Nelle immediate vicinanze una lapide, ora murata sopra il portale di Casa De Cesare, ammoniva: “Avverti che Dio ti vede”.
Da “Cervaro-Itinerari e percorsi della memoria” di Attilio Coletta, ed. Comune di Cervaro 2000.
(Ultimo aggiornamento: 8 Luglio 2021)