Il più piccolo racchiude il cimitero certosino, a sinistra del quale si apre la sala capitolare (con pavimento ad intarsio sul fondo di noce scuro), sulle cui pareti si ammirano otto quadri sulla Maddalena, probabilmente opera del Caci. Il grande chiostro, del 1700, invece, si trova su un piano più basso rispetto a quello della chiesa, ed è di stile Rinascimentale.
Un’attenzione particolare va anche rivolta alla sagrestia, notevole per i suoi mobili in noce di scuola certosina e per gli affreschi realizzati nella volta che rappresentano la vita della Vergine.
Gioiello della Certosa è la Farmacia, sistemata in una palazzina con antistante giardino caratterizzato da siepi di bosso, modellate in forme curiose dai stessi frati, un tempo orto botanico. Essa fu realizzata nel secolo XVIII, ma da sempre i monaci della Certosa hanno raccolto sulle montagne circostanti erbe con cui preparare medicamenti, unguenti, droghe che riponevano in vasi di terracotta maiolicata. Questi si possono ancora ammirare ben allineati in una delle due deliziose salette. Ancora oggi permane la produzione di liquori tradizionali. Le sale della farmacia sono arredate con mobili settecenteschi e belle scaffalature in legno, sulle quali appaiono in bella mostra scatole di faggio e vasi in vetro e ceramica. Singolare è la decorazione pittorica, soprattutto del cosiddetto, salottino del Balbi, il salotto d’attesa che ha preso il nome del principale decoratore dell’intero complesso, il pittore napoletano Filippo Balbi, che fra il 1857 e il 1865 soggiornò a lungo nella Certosa per rifugiarsi dall’assedio borbonico ed eseguì numerosi dipinti.
L’attenzione del visitatore è però attirata dalle volte a crociera della sala principale della spezieria, decorata sul finire del Settecento da Giacomo Manco in stile pompeiano, in ossequio alla moda esplosa dopo i primi ritrovamenti di pitture in Pompei ed Ercolano. Infine, sempre nella Farmacia, si può ammirare un suggestivo dipinto del Balbi, a grandezza naturale, raffigurante Frà Benedetto Ricciardi, direttore della Farmacia fino al 1863 anno della sua morte. Questo dipinto, per gli abili giochi di prospettiva, mostra un’impronta di forte realismo. Per tutte queste particolarità, per la varietà di stili e di temi, per l’importanza storica ed artistica, la Certosa di Trisulti, abitata e gestita dai padri Cistercensi dal 1947, fu dichiarata Monumento Nazionale nel 1890.
Informazioni utili
- Indirizzo: Via Trisulti, 18 - 03010 COLLEPARDO (Fr)
- Orario di Apertura: • Dal 15 aprile - al 15 ottobre: 10:00 - 13:30, 14:30 - 18:00 • Dal 16 ottobre - 14 aprile: 10:00 - 16:00 Ultimo ingresso 1/2 ora prima della chiusura
- Biglietto di ingresso: Ingresso Gratuito
- Contatti: 0775.47024
- Visite guidate alla Certosa o a Collepardo per gruppi e individuali con guide abilitate: info@guidecicerone.it
- Come si raggiunge: Clicca perle indicazioni stradali
Informazioni • Ciociariaturismo
Visite Guidate • Guide Cicerone
Pacchetti Turistici • Turismo Arancione Tour
- Ultimo aggiornamento: 27/05/2024