Ogni mercoledì dopo la Pasqua, gli abitanti di Alatri (Frosinone) si ritrovano nel centro cittadino per i festeggiamenti in onore di San Sisto Papa Martire. San Sisto “gode” di ben due feste, entrambe avvertite profondamente dal popolo alatrense. Il motivo del “doppio festeggiamento” è da ricercarsi in un avvenimento storico. Le reliquie di San Sisto sono conservate nella Concattedrale di San Paolo entro un’urna di piombo antichissima.
Le celebrazioni in onore di San Sisto cominciano la vigilia della ricorrenza con una solenne processione organizzata dalla confraternita del Santo: la statua e il reliquiario del Santo vengono portati per le vie del paese da ventiquattro confratelli, vestiti con un sacco rosso e una mantellina bianca. Il giorno dopo è invece caratterizzato dalle celebrazioni religiose e da una bella festa popolare. La ricorrenza della venuta del Santo si festeggia ad Alatri l’11 gennaio con una solenne funzione religiosa, mentre, il mercoledì dopo Pasqua, l’imponente statua è portata in processione per le strade della città. La statua del Santo è in legno ricoperto d’oro (la testa, il braccio e la palma sono di argento). Il suo peso è di circa 7 quintali ed essa è portata processionalmente in spalla per le vie della città da 20/25 incollatori appartenenti alla Confraternita. Una curiosità: ogni qualvolta avviene il cambio del Vescovo di Alatri, il suo primo ingresso nella città è a dorso di una mula bianca, in ricordo dell’episodio della venuta di San Sisto.
Le città di Alatri e Alife, inoltre, sono unite nella fede al Santo attraverso un gemellaggio.
Informazioni utili
• Dove si fa: Alatri (Fr)
• Data: Mercoledì dopo la Pasqua
Un po di storia
San Sisto I, patrono della città di Alatri, fu papa dall’anno 117 al 127 e il suo culto è molto radicato a causa di una complesso vicenda. Nel 1132, a causa di un epidemia che colpì Alife (Ce) e i territori adiacenti, un gruppo di cittadini si recò a Roma per chiedere la protezione del Papa. Durante il colloquio, fu annunciato che il crollo di una trave di San Pietro aveva scoperchiato la tomba di San Sisto: questo evento fu considerato un miracolo e le ossa del Santo furono consegnate al gruppo di cittadini venuti dal paese di Alife. Durante il viaggio di ritorno, la mula che portava le ossa del Santo si fermò all’improvviso, si rifiutò di proseguire il cammino e costrinse il gruppo a cambiare strada, in direzione di Alatri. Le reliquie furono allora lasciate in quel luogo e San Sisto fu dichiarato patrono della città di Alatri. Era l’11 gennaio. L’epidemia cessò e le reliquie vennero nascoste per paura di incursioni e vennero ritrovate solo il mercoledì dopo Pasqua del 1548. L’11 gennaio viene così ricordato ogni anno con una solenne funzione religiosa.
Nell’anno 1186, Alatri fu assediata dalle truppe di Arrigo VI, figlio di Federico Barbarossa. Dopo nove giorni di resistenza i viveri e le forze cominciarono a mancare e gli alatrini andarono a prostrarsi davanti al loro Patrono San Sisto per invocare aiuto e protezione. Dopo fervide preghiere, si sentirono animati da gran forza d’animo. Riunite le forze, si scagliarono contro il nemico, che si diede alla fuga verso la vicina Guarcino, non resistendo all’attacco. Tutti attribuirono a San Sisto l’onore della vittoria, ed essendo il fatto accaduto nel mercoledì dopo la Santa Pasqua, decretarono che d’allora in poi quel giorno dovesse essere consacrato al loro Santo Protettore e ritenuto il più importante dell’anno.
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- Ultimo aggiornamento: 26/04/2024