Il Santuario della Madonna di Canneto sorge nel cuore del parco Nazionale d’Abruzzo, a m. 1020 s.l.m., alle falde del sottogruppo montano del Meta, dove sgorgano freschissime le acque del Melfa, nell'amena e pittoresca valle omonima. Le manifestazioni religiose più solenni hanno luogo ogni anno dal 18 al 22 agosto. Compagnie di pellegrini salgono ininterrottamente al santuario a rinnovare antiche e suggestive tradizioni di fede.
Informazioni utili
• Dove si fa: Settefrati (Fr)
• Data: Maggio-Giugno
• Organizzazione: Santuario Madonna di Canneto
Che Cosa è
Il Santuario Maria SS.ma di Canneto è il centro mariano più visitato della Ciociaria. Nei giorni 21 e 22 agosto di ogni anno, compagnie di pellegrini provenienti da tutta la provincia di Frosinone e dalle vicine regioni di Campania, Molise e Abruzzo, si riuniscono in lunghe processioni per raggiungere a piedi il Santuario. I pellegrini giungono dall'Abruzzo e dal Molise, dal Lazio e dalla Campania, cantando inni al suono di zampogne e di fisarmoniche. Circuiscono per tre volte il Santuario, passano la notte sotto il portico, ai margini delle faggete, lungo il greto del fiume intorno ai falò, che si accendono dovunque nella valle. Manifestazioni di rilievo: l’arrivo della Madonna da Settefrati, il canto delle Verginelle, la processione eucaristica alle sorgenti del Melfa, l'arrivo e l'addio delle compagnie.
Un po di storia
Il primo documento attendibile, che fa esplicita menzione di una Chiesa dedicata a Maria SS.ma di Canneto nella Valle di Canneto, presso Settefrati, è dell'anno 819 (Bolla di Pasquale I ) e si rinviene nel “Chronicon” del Monastero di S. Vincenzo al Volturno, la grande abbazia benedettina che fiorì agli inizi del secolo VIII alle sorgenti del Volturno nella pianura di Rocchetta, poco al di sotto del massiccio del Meta, dove tuttora sorge il complesso abbaziale.
Il toponimo di Canneto, giusta la sua accezione, deriva probabilmente dalla presenza in loco di canne, oggi del tutto scomparse.
Una chiostra di monti e di faggete, dominate sullo sfondo dal gruppo della Camosciara, fa da splendida cornice all'antico e nuovo tempio.
La chiesa è attestata fin dall'inizio del sec. IX. Ha subito nel corso dei secoli rifacimenti ed ampliamenti vari, onde resta impossibile individuare il nucleo primitivo ed originale: forse il portico centrale. Nel 1288 vi sorgeva vicino un monastero benedettino. Nel 1475, per invogliare i fedeli a rivisitarla e a concorrere alle spese del restauro, fu dalla S. Sede indulgenziata per alcune ricorrenze liturgiche.
Nel 1574, lo storico Giulio Prudenzio di Alvito, così ce la descrive: “Vi è una Chiesa che se li dice S. Maria di Candito, ben fabbricata et con buone stantie; è luoco molto atto alla solitudine per uno eremita. Se visita spesso et devotamente da convicini, et vi sono assai sante reliquie, con un pezzetto di legno della Santissima Croce, dove il nostro Redentore fu chiovato e morì per noi”. Nel 1693 appare il nome del primo benefattore: Cristoforo Bartolomucci di Picinisco, il quale, per grazia ricevuta, fece eseguire sull'altare di centro un artistica nicchia policroma alla Madonna.
Nel 1857 iniziarono i restauri che diedero successivamente al tempio di Maria la fisionomia dei nostri tempi. In quell'epoca la Chiesa era a tre navate con volte a pietra, a tre uscite e portico sul davanti. All'interno: due altari; su quello di destra troneggiava l'urna della Madonna in legno intagliato e chiusa da cristalli, dono dei devoti di Roccasecca e di Caprile.
Il restauro fu fatto a spese soprattutto di Ferdinando II, re di Napoli, e del popolo Settefratese, come attestava l'epigrafe apposta all'ingresso centrale della Chiesa prima dell'odierna costruzione.
Tra il 1821 e il 1849 il tempio fu ulteriormente ampliato, incorporando i due portici che si aprivano sui laterali, come sviluppo e continuazione di quello posto sul fronte della Chiesa.
Pure in quegli anni, ad opera della grande eremita di Canneto Agnese Massarella, fu costruita la casa del Pellegrino.
Dal 1921 al 1923 fu realizzata la facciata in pietra da taglio e sistemato il piazzale antistante.
Dal 1951 al 1968 sono state eseguite le seguenti opere: prolungamento della Chiesa con la costruzione della nuova abside e sacrestia nel seminterrato (Progetto dell'Ing. Terenzio di Settefrati); trono marmoreo della Madonna (Disegno del Prof. Capocci di Settefrati ); balaustra in marmo; impianto elettrico.
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- Ultimo aggiornamento: 11/03/2022