La storia di Vallecorsa (Frosinone) inizia, come tantissimi altri paesi della zona, all’epoca del suo incastellamento, sopra un rialzo lungo una valle di passaggio che mette in comunicazione la valle Latina (la Ciociaria) con la piana di Fondi. Il Castrum Valis Curse faceva parte della Contea di Fondi e nel 1072 passò al monastero di Montecassino. La sua originaria funzione fu infatti quella di difendere Fondi dagli attacchi provenienti dalla Valle del Sacco o di contrattaccare in quella direzione. Ancora si individua il circuito murario medievale, oggi inglobato nelle abitazioni, ma ben segnato dalla presenza di torri e da alcune porte. Strutture medioevali d’interesse architettonico sono: Porta Missoria con gli scaluni, dove muore nel 1412 Isabella Caetani contessa di Fondi; Porta di Suso e Porta Sant'Angelo; il Borgo con un caratteristico passaggio aereo, il Baglio iu Bajo, dal latino baiulus, titolo spettante al pubblico ufficiale con funzioni di controllo amministrativo. Nel centro storico si trova la casa della Santa Maria De Mattias, fondatrice delle Suore Adoratrici del Preziosissimo Sangue. Il territorio del Comune di Vallecorsa è caratterizzato dagli infiniti terrazzamenti per la coltivazione dell’ulivo realizzati con muri a secco detti macere e, a valle del complesso le Prata, formato da due pozzi e la chiesa di S. Gaetano, dove le donne si recavano per fare il bucato nei caratteristici lavatoi in pietra, gli scifi, posti attorno ad essi.
IL CASTELLO
Sorge nella parte alta del paese e sovrasta la splendida Piazza Plebiscito, che costituisce il vero grande balcone del paese a nord, verso Frosinone. Gli interventi di restauro, soprattutto dopo il secondo conflitto mondiale hanno in parte modificato la sua antica struttura.
A ridosso del Castello c’è il palazzo del Municipio che conserva un Crocifisso ligneo del XIV secolo e due dipinti dedicati a Maria De Mattias: il trittico di Dante Ricci (1984) , l’opera pittorica di Gianni Testa (2003)
LE PORTE
Le porte di accesso al paese erano sicuramente quattro. Di esse, però, per uno strano gioco del destino, non si è conservata proprio quella che fu costruita per ultimo e che è rimasta nella toponomastica del paese con il nome di Porta Nova. Sorgeva proprio al lato del castello. Tutte tre le porte rimaste, Sant’Antonio, di Suso e Missoria sono segnate dallo stile gotico. Quella di Sant’Antonio è sormontata da una scultura di stile longobardo che raffigura l’Arcangelo Michele. La più importante per storia ed architettura, è senza dubbio Porta Missoria, l’accesso principale al paese, evidenziato dalla marcata opera del paese. Da essa parte la strada che, intersecandosi con Via Maria De Mattias, conduce a Porta Di Suso lungo uno dei vicoli, Via Umberto I°, tra i più suggestivi del paese, è un classico vicolo medievale che, nonostante l’evento bellico ne abbia sventrato una parte, conserva molto dell’atmosfera dei secoli andati.
Nella parte interna di Porta Missoria si possono ammirare gli Scaluni, una grossa scalinata che costituiva l’accesso all’abitazione presupibilmente dei Signori della Terra di Vallecorsa. Si narra che qui abbia trovato rifugio Jacobella Caetani, figlia di Onorato il Grande. Jacobella,succeduta al padre, ma rimasta perdente nello scontro con i suoi e con il re di Napoli, nell’anno 1400 lascia Fondi e viene a rifugiarsi a Vallecorsa, dove trascorre gli ultimi dodici anni della sua vita e dove, confortata e assistita dai suoi amici, detta il suo testamento.
“IL BAGLIO”
Ju Bajo, dal latino baiulus titolo spettante a pubblico ufficiale con funzione di controllo amministrativo, è il solo edificio che ci riporta all’antico tra quelli che circondano piazza Sant'Angelo. La facciata, il portale e la scalinata interna, tutti in pietra sono ben conservati e rendono perfettamente l’immagine di un angolo schiettamente medievale.
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- Ultimo aggiornamento: 31/10/2024