Frosinone festeggia oggi i suoi patroni, Sant’Ormisda, papa dal 514 al 523, e San Silverio, suo figlio, papa pure lui dal 536 al 537. Per mia curiosità ho rivolto al primo qualche domanda.
Santità, quando si è avvicinato a Cristo?
Sicuramente molto è dipeso dai miei studi, la mia famiglia era benestante e così ho avuto modo di studiare il pensiero di tanti filosofi cristiani. E poi Cristo mi sembrava la risposta più efficace alle orribili guerre che avevano caratterizzato i secoli precedenti… A proposito, ce ne sono ancora nell’impero?
Lasciamo perdere guerre e imperi, in Europa non stiamo attraversando un periodo molto felice… Piuttosto, come era la situazione quando è asceso al soglio pontificio?
Sa, erano tempi cupi per i pontefici, era da poco finito uno scisma durante il quale avevamo avuto due papi, Simmaco e Laurenziano. Nel 514, nel giorno dopo la morte del primo, vengo consacrato io e il mio primo pensiero è quello di riaccogliere nella Chiesa romana tutti i seguaci del vecchio antipapa, Laurenzio, morto nel frattempo.
Fino a qualche tempo fa anche noi abbiamo avuto due papi…
Sì, l’ho notato, e mi è sembrata una cosa molto strana, Così diversi, poi, uno più intransigente e distaccato, l’altro più vicino ai poveri e ai bisognosi. Chissà che cosa c’è stato dietro la rinuncia al ministero del primo… Pensi che è stato l’ottavo papa che ha rinunciato nella storia. Ah, dimenticavo, uno degli otto rinunciatari è mio figlio Silverio.
Già, lei ha un primato, tra l’altro, è l’unico papa ad aver avuto un figlio… e per giunta papa!
Sì, Silverio, povero figlio mio… L’ho avuto prima di ascendere al soglio pontificio ed era tanto un bravo ragazzo. Per sporchi giochi di potere, legati all’Impero romano d’oriente, è stato costretto ad abdicare dopo un anno di pontificato. Poi è stato addirittura esiliato a Palmarola, l’isola pontina, dove è morto per le dure privazioni. Pare che sia sepolto là, ma nessuno ha mai ritrovato il suo corpo.
Del resto anche la sua nascita è ammantata di mistero, dal momento che non si sa con certezza dove sia nato. Ma non sarò certo io a sciogliervi questo enigma. Non che le siano mancati, poi, altri impicci…
In effetti ho dovuto presto combattere un altro scisma. Acacio, che non è un epiteto romanesco, era il patriarca di Costantinopoli nel 471 e sosteneva che la natura umana di Gesù fosse assorbita totalmente da quella divina. I politici del momento lo appoggiavano e ciò comportò il distacco con la Chiesa romana nel 484. Quando sono diventato papa ho provato a sensibilizzare l’imperatore di Costantinopoli per facilitare il ricongiungimento ma non c’è stato nulla da fare. Oggi impiegate pochi secondi a raggiungere una persona dall’altra parte dell’impero con i media, io per far recapitare urgentemente una lettera a lui… è morto prima! Solo nel 519, con il nuovo imperatore Giustino, sono finalmente riuscito a riunificare le due chiese.
Santità, era quindi una mera questione ideologica?
No di certo, c’erano dietro tanti interessi di potere. Per esempio le nomine dei vescovi… Non avrete le elezioni di qui a poco? Ecco, si azzuffano già per una candidatura, figurarsi per un ministero…
Le abbiamo avute l’anno scorso, le elezioni, ma qui non bastano mai… Dal momento che ha accennato alla politica italiana, che vede da Lassù?
Una gran confusione, dettata dall’ignoranza e dall’incapacità di perseguire il bene comune da parte di tutti coloro che comandano o che vorrebbero comandare.
E della sua città natale, Frosinone?
Vedo una comunità rassegnata, non curata nei bisogni primari che non sono solo il tozzo di pane ma, anche, la cultura… Poi vedo anche edifici strani… Che cosa è quel palazzo senza muri sopra quel curvone, per esempio? (il parcheggio multipiano di Frosinone, ndr) Ricordo che c’era tanto verde… E poi vedo tanta foschia…
Santità, lei si muoveva sulla carrozza trainata da cavalli, oggi i cavalli sono stati rinchiusi dentro grosse scatole di plastica con le ruote, e fanno anche tanto fumo…
Plastica? Fumo? Ma questo non fa bene alla salute dei miei concittadini! A proposito di cavalli… io sarei anche protettore degli stallieri e dei palafrenieri … Esistono ancora questi lavori?
Santità, al loro posto oggi abbiamo meccanici, carrozzieri e ingegneri… Sant’Ormisda si congeda così, semplicemente, ricordando il celebre dialogo tra il Marchese del Grillo, impersonato nell’omonimo film del 1981 dall’attore Alberto Sordi, e Papa Pio VII, interpretato da Paolo Stoppa, durante il trasporto del pontefice sulla sedia gestatoria:
Marchese: “Eheh, il mondo è fatto a scale, Santità!”.
Papa: “Me farai rompe l'osso del collo, tu!”.
Marchese: “Embè, morto un papa… se ne fa sempre un altro!”.
E Ormisda: “Non sempre. Uno è mancato l’anno scorso, un altro è vivo ma non sta tanto bene, e qualche giorno fa è morto pure Berlusconi!”.
Roberto Castellucci
(Ultimo aggiornamento: 20 Giugno 2023)