Ripartire. Rilanciare la produzione dop del peperone di Pontecorvo. Fare in fretta. L’allarme sul rischio di estinzione della dop – lanciato al convegno organizzato da Ilenia Bravo e Valerio Fresilli del collegio agrotecnici di Frosinone – è stato raccolto da Gaetano Spiridigliozzi, consigliere comunale delegato all’agricoltura che ha incontrato il presidente del consorzio, Luigi Castrechini e le aziende locali Pelle e Natoni, le sole che nell’ultima stagione hanno certificato la qualità del prodotto. La problematica è stata valutata con spirito costruttivo, stante la comune volontà delle parti di lavorare alla salvaguardia e all’incremento della produzione che, insieme al tabacco, ha maggiormente contribuito alle fortune del settore agricolo cittadino.
“Il consorzio per la valorizzazione ha tutte le carte in regola per favorire, lavorando insieme all’amministrazione comunale, la ripartenza produttiva. I miei aumentati impegni professionali – ha spiegato Castrechini – non mi consentono di restare alla presidenza. Pronto a fare un passo non indietro, ma di lato, perché sarò comunque lieto di mettere la mia esperienza al servizio di questa nuova fase”.
Entro primavera i soci del consorzio si ritroveranno in assemblea per formalizzare il nuovo corso che prevede la riorganizzazione funzionale dell’ente e poi le attività necessarie all’allargamento della base associativa.
“Eravamo pronti a questo scenario, sapendo del nuovo e prestigioso incarico cui è stato chiamato Luigi Castrechini, un amico, prima che lungimirante imprenditore agricolo. Se il consorzio è ancora oggi una realtà il merito principale è suo. Siamo chiamati come amministratori comunali – ha commentato Spiridigliozzi – a sostenere il ricambio della governance consortile. I protagonisti saranno i produttori. Noi, come da indicazioni del sindaco, Anselmo Rotondo, siamo pronti a collaborare col nuovo presidente e il cda nel rispetto degli ambiti delle nostre prerogative. Faremo ciò che è nelle nostre possibilità per favorire la ripartenza della dop, consapevoli che la denominazione di qualità è il più efficace strumento per rilanciare il valore del nostro più conosciuto e apprezzato ortaggio e consentire alle aziende locali di riconquistare posizioni sui mercati interno ed estero”.
(Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2024)