Della chiesa si hanno notizie documentate fin dall’XI secolo. Sotto il dominio dei d’Aquino e d’Avalos divenne la “madre” di tutte le chiese della città e ciò fino alla ricostruzione di S. Maria della Valle più grande e maestosa. La chiesa ha una sola navata, pianta rettangolare absidata, con volta a botte lunettata. Oltre all’altare maggiore, dedicato alla Natività della Madonna, opera di scuola napoletana del 1700, altri quattro altari furono eretti lungo la navata, dedicati alla Madonna del Rosario, a S. Agostino e S. Monica, a S. Emidio e a S. Michele Arcangelo. Nel 1832 il pittore Giovanni Pompili dipinse la Nicchia della Madonna. Nella seconda cappella a destra entrando con l’Assunta, S. Emidio e S. Francesco, attribuito alla scuola del Sansovino. I due maggiori dipinti sono stati restaurati nel 1972 a cura della Direzione delle Belle Arti di Roma. Il Ciborio ligneo, dietro l’altare maggiore, è del XVIII secolo. Posto all’angolo posteriore sinistro della chiesa è il basso campanile a vela.
(Ultimo aggiornamento: 9 Luglio 2021)